Mansueto, “simpatizzante operoso†del M5S
Si chiama Leonardo Mansueto e ama definirsi simpatizzante operoso del Movimento 5 Stelle. Il partito guidato da Giuseppe Conte dal 2018, anno delle amministrative, non ha più una sede ed i suoi attivisti sembrano essere spariti nel nulla. Ecco quindi che Mansueto propone la rinascita dei pentastellati a Noci. Sessant’anni, ragioniere, fino a qualche anno fa gestiva un’attività di mobili nella vicina Castellana Grotte, città in cui ha vissuto per circa vent’anni prima di tornare nella sua città natìa. Lo abbiamo incontrato.
Come si è avvicinato al M5S?
Quattro anni fa, esattamente nel 2018 fui letteralmente folgorato dalla figura dell’allora Presidente del Consiglio - avv. Giuseppe Conte - volto nuovo della politica italiana, giovane, brillante giurista, pulito e perbene; che rappresentava al meglio i bisogni dei ceti deboli, dei fragili, degl’indifesi, dei lavoratori sottopagati e sfruttati e di tutti quelli che non trovavano più tutele e rappresentanze. Sono veramente orgoglioso che un meridionale sia alla guida del M5S e mi auguro che ritorni presto alla guida del governo, ruolo che ha ricoperto con grandissima competenza e autorevolezza.
Quale è stato il suo impegno per il risultato delle politiche del 25 settembre scorso?
La ringrazio di questa domanda perché mi permette di fare alcune doverose precisazioni: il mio impegno per il M5S in questa campagna elettorale è stato genuinamente spontaneo, disinteressato, autentico e non richiesto da nessun esponente politico. All’interno del movimento non ricopro nessun incarico, nessun ruolo e mi considero semplicemente un “simpatizzante operoso’’. Durante il periodo della campagna elettorale ho discusso tanto con amici, parenti e cittadini quotidianamente chiedendo loro un consenso vero sulle proposte del M5S e su Giuseppe Conte, l’avvocato del popolo che ha posto i temi del lavoro, della difesa dell’ambiente, della povertà, della lotta alle disuguaglianze in modo serio e credibile.
Il reddito di cittadinanza è stato il cavallo di battaglia del M5S, è da riformare?
A proposito del reddito di cittadinanza, ritengo doveroso sottolineare che è stata condotta una campagna elettorale a dir poco ‘’scandalosa e vergognosa’’ da alcune forze politiche e in particolare da alcuni personaggi contro la povertà, come se il debito Italia dipendesse dal Reddito di Cittadinanza e come se fosse una colpa essere disoccupati e senza mezzi di sopravvivenza; questo francamente in una nazione cattolica è intollerabile e inqualificabile. Se ci sono stati abusi e truffe ben vengano i controlli anche nei confronti di tutte quelle amministrazioni locali che dovevano avviare progetti sociali per inserimenti dei percettori. Comunque, ritengo che maggiore chiarezza, trasparenza e controlli siano auspicabili e indispensabili.
Come valuta l’operato di Conte?
Ritengo Giuseppe Conte il vero vincitore di questa competizione elettorale avendo ereditato una situazione complicatissima, un movimento diviso in mille rivoli senza un’anima e un’identità ben precisa; non a caso tutti i ben pensanti e i saggi politichesi, anche nostrani davano il M5S in liquidazione. Invece Giuseppe Conte ha ottenuto uno strepitoso 15.4% - 4,4 milioni di voti - in una nazione dove l’affluenza si è fermata al 64% e senza un’organizzazione partitica e strutturata nei territori. Giuseppe Conte ha ridato identità e dignità al M5S.
È in progetto di riformare il gruppo locale dei pentastellati? Che ruolo ricoprireste?
Per quanto riguarda il futuro ribadisco che il mio impegno è e rimarrà disinteressato in quanto non cerco ruoli, incarichi, notorietà, posti di potere da occupare e/o privilegi di alcun genere. Mi adopererò nelle forme e nei modi consentiti che la voce del M5S anche a Noci sia presente nelle sedi istituzionali. Dopo il brillante risultato delle elezioni politiche a Noci con circa 1600 voti – il 17,8% - ritengo che ci siano tutti i presupposti per partecipare degnamente alla competizione delle amministrative della prossima primavera. Mi metto, quindi, a disposizione di un progetto alto e ambizioso: che tutti i partiti progressisti ritrovino le ragioni dello stare insieme perché Noci non ritorni indietro ad essere governato dai “soliti noti’’.